Presentati in IV Commissione gli interventi previsti nel Piano di
gestione rischio alluvioni
Trieste, 4 nov - "Chi non vuole trovare una soluzione alle
opere sul e per il Tagliamento deve assumersi le proprie
responsabilità: se c'è qualcuno che vuole un altro progetto,
valutiamo e ne parliamo, ma presenti tecnicamente un'alternativa
efficace e sostenibile, non parole. Io mi assumo come
amministratore le responsabilità, ma chi oggi si oppone
ideologicamente deve essere consapevole dei rischi, che oggi sono
noti, per cui ci si espone a responsabilità non solo legali ma
soprattutto morali e politiche che derivano da prese di posizione
che mettono a rischio intere comunità che già in passato hanno
contato i morti e i danni della devastazione della natura".
Così ha concluso il suo intervento l'assessore regionale alla
Difesa dell'Ambiente Fabio Scoccimarro in sede di audizione della
IV Commissione consiliare con oggetto gli interventi previsti
nell'aggiornamento dell'Allegato III del Piano di gestione del
rischio di alluvioni (Pgra) relativamente alla mettere in
sicurezza del fiume Tagliamento.
La seduta, alla quale è intervenuta il viceministro all'Ambiente
Vania Gava, è stata fissata oggi, in ricordo del tragico 4
novembre 1966 ed è iniziata con un minuto di silenzio.
"Oggi - ha affermato l'assessore - ricorre una data non
trascurabile per questa regione: 4 morti a Latisana, 10 in
Carnia, centinaia di famiglie sgomberate, danni alla viabilità su
strada e su rotaia. L'acqua del Tagliamento e dei suoi affluenti
distrusse il Friuli e provocò una ferita indelebile nella memoria
di quelle comunità, in particolar modo in quella di Latisana, la
quale solamente un anno prima aveva visto per lo stesso motivo 11
persone perdere la vita. Credo fosse doveroso partire da questa
premessa, affinché la memoria e la comprensione di ciò che è
accaduto preceda ogni discussione in questa sede" ha aggiunto
Scoccimarro.
L'assessore in premessa ha fatto riferimento a un altro
anniversario. "Lo scorso giovedì 31 ottobre, a Rive d'Arcano,
abbiamo ricordato i 20 anni dal primo funzionamento dello
scolmatore dal torrente Corno al fiume Tagliamento: un'opera di
ingegneria idraulica ambientale che ha infuso serenità,
sicurezza, pianificazione" ha osservato l'assessore.
In merito agli interventi previsti nel Pgra, l'assessore ha
tenuto a rimarcare come "chi oggi parla di 'diga' mente, perché
diga non è" e ha chiarito come da atti ufficiali di Giunta "si
stia progettando un'opera unica tra Dignano e Spilimbergo, e
precisamente un ponte-traversa di laminazione".
"Un ponte moderno che funga anche da opera di laminazione in caso
di necessità, al massimo una o due volte in un secolo, e con una
nuova viabilità su gomma, pedonale e ciclabile" ha precisato
l'assessore.
Scoccimarro, oltre a ribadire la coralità e il dialogo, ha
chiarito come "la fase progettuale non sia ancora iniziata e solo
quando verranno individuati i progettisti si aprirà il confronto
tecnico con tutti i Comuni interessati dalle opere".
Nel corso delle relazioni tecniche è stato evidenziato come siano
allo studio ancora modellistiche dal punto di vista geotecnico e
siano in atto le valutazioni sui costi e modalità di gestione
delle paratoie - vista l'esperienza della diga di Ravedis, unica
opera di laminazione a monte in attività finora - ma che tutto il
progetto tende, in linea con le direttive europee, a riparare
quanto sottratto al fiume con opere di antropizzazione.
In replica alle osservazioni emerse in Aula, Scoccimarro ha
osservato che "tutti vorremmo vedere i fiumi scorrere placidi,
sempre con la stessa portata, assolutamente non pericolosi con
montagne, prati, campi dai mille colori, ma questa immagine con
tutto l'amore che possiamo provare per la nostra terra è una
cartolina. La realtà invece, ci dice che i fenomeni climatici
estremi sono sempre più intensi e frequenti e ancora una volta
richiamandoci alla nostra regione, non possiamo non citare la
tempesta Vaia dell'ottobre 2018, la quale aveva visto piogge
superiori a quelle del 1966 in alcune zone, ma se si può dire,
occorsa prima del periodo dell'innevamento e con una modulazione
temporale a due picchi: sbaglia chi pensa si trattino pur sempre
di fenomeni isolati e imprevedibili. Allora noi dobbiamo aprire
gli occhi su quanto sta accadendo e agire prima che sia troppo
tardi, forse con scelte che a certi occhi possono sembrare
impopolari, ma quando si parla di sicurezza e di vite umane, va
fatto ciò che è giusto - ha concluso - non ciò che conviene".
ARC/EP/ma