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04.11.2024 15:14

Tagliamento: Scoccimarro, chi si oppone a opera sia consapevole rischi

Presentati in IV Commissione gli interventi previsti nel Piano di gestione rischio alluvioni

Trieste, 4 nov - "Chi non vuole trovare una soluzione alle opere sul e per il Tagliamento deve assumersi le proprie responsabilità: se c'è qualcuno che vuole un altro progetto, valutiamo e ne parliamo, ma presenti tecnicamente un'alternativa efficace e sostenibile, non parole. Io mi assumo come amministratore le responsabilità, ma chi oggi si oppone ideologicamente deve essere consapevole dei rischi, che oggi sono noti, per cui ci si espone a responsabilità non solo legali ma soprattutto morali e politiche che derivano da prese di posizione che mettono a rischio intere comunità che già in passato hanno contato i morti e i danni della devastazione della natura".

Così ha concluso il suo intervento l'assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente Fabio Scoccimarro in sede di audizione della IV Commissione consiliare con oggetto gli interventi previsti nell'aggiornamento dell'Allegato III del Piano di gestione del rischio di alluvioni (Pgra) relativamente alla mettere in sicurezza del fiume Tagliamento.

La seduta, alla quale è intervenuta il viceministro all'Ambiente Vania Gava, è stata fissata oggi, in ricordo del tragico 4 novembre 1966 ed è iniziata con un minuto di silenzio.

"Oggi - ha affermato l'assessore - ricorre una data non trascurabile per questa regione: 4 morti a Latisana, 10 in Carnia, centinaia di famiglie sgomberate, danni alla viabilità su strada e su rotaia. L'acqua del Tagliamento e dei suoi affluenti distrusse il Friuli e provocò una ferita indelebile nella memoria di quelle comunità, in particolar modo in quella di Latisana, la quale solamente un anno prima aveva visto per lo stesso motivo 11 persone perdere la vita. Credo fosse doveroso partire da questa premessa, affinché la memoria e la comprensione di ciò che è accaduto preceda ogni discussione in questa sede" ha aggiunto Scoccimarro.

L'assessore in premessa ha fatto riferimento a un altro anniversario. "Lo scorso giovedì 31 ottobre, a Rive d'Arcano, abbiamo ricordato i 20 anni dal primo funzionamento dello scolmatore dal torrente Corno al fiume Tagliamento: un'opera di ingegneria idraulica ambientale che ha infuso serenità, sicurezza, pianificazione" ha osservato l'assessore.

In merito agli interventi previsti nel Pgra, l'assessore ha tenuto a rimarcare come "chi oggi parla di 'diga' mente, perché diga non è" e ha chiarito come da atti ufficiali di Giunta "si stia progettando un'opera unica tra Dignano e Spilimbergo, e precisamente un ponte-traversa di laminazione".

"Un ponte moderno che funga anche da opera di laminazione in caso di necessità, al massimo una o due volte in un secolo, e con una nuova viabilità su gomma, pedonale e ciclabile" ha precisato l'assessore.

Scoccimarro, oltre a ribadire la coralità e il dialogo, ha chiarito come "la fase progettuale non sia ancora iniziata e solo quando verranno individuati i progettisti si aprirà il confronto tecnico con tutti i Comuni interessati dalle opere".

Nel corso delle relazioni tecniche è stato evidenziato come siano allo studio ancora modellistiche dal punto di vista geotecnico e siano in atto le valutazioni sui costi e modalità di gestione delle paratoie - vista l'esperienza della diga di Ravedis, unica opera di laminazione a monte in attività finora - ma che tutto il progetto tende, in linea con le direttive europee, a riparare quanto sottratto al fiume con opere di antropizzazione.

In replica alle osservazioni emerse in Aula, Scoccimarro ha osservato che "tutti vorremmo vedere i fiumi scorrere placidi, sempre con la stessa portata, assolutamente non pericolosi con montagne, prati, campi dai mille colori, ma questa immagine con tutto l'amore che possiamo provare per la nostra terra è una cartolina. La realtà invece, ci dice che i fenomeni climatici estremi sono sempre più intensi e frequenti e ancora una volta richiamandoci alla nostra regione, non possiamo non citare la tempesta Vaia dell'ottobre 2018, la quale aveva visto piogge superiori a quelle del 1966 in alcune zone, ma se si può dire, occorsa prima del periodo dell'innevamento e con una modulazione temporale a due picchi: sbaglia chi pensa si trattino pur sempre di fenomeni isolati e imprevedibili. Allora noi dobbiamo aprire gli occhi su quanto sta accadendo e agire prima che sia troppo tardi, forse con scelte che a certi occhi possono sembrare impopolari, ma quando si parla di sicurezza e di vite umane, va fatto ciò che è giusto - ha concluso - non ciò che conviene". ARC/EP/ma