Caduti Trieste del '53:Scoccimarro, furono ultimi martiri Risorgimento
Trieste, 5 nov - "È doveroso celebrare il ricordo vivo dei
caduti di Trieste del 1953, gli ultimi martiri del Risorgimento
che diedero il via a quella rivolta da cui derivò l'anno
successivo la seconda Redenzione di Trieste". Lo ha affermato l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente,
Energia e Sviluppo Sostenibile Fabio Scoccimarro a margine della
messa celebrata per la ricorrenza nella chiesa di Sant'Antonio
Taumaturgo. "A quella rivolta partecipò, alla testa degli universitari, anche
un personaggio scomparso da poco, Renzo de' Vidovich - ha
riflettuto Scoccimarro -, un patriota che amava la sua Zara e
l'Italia e che ho cercato oggi inutilmente dietro il labaro
amaranto dell'associazione dei Dalmati con le lacrime agli occhi.
Quelle stesse lacrime le ho scorte sul viso del fratello di
Pierino Addobbati, uno dei triestini uccisi dal piombo inglese.
Il sacrificio dei caduti del '53 - Addobbati, Paglia, Montano,
Zavadil, Manzi e Bassa - rimanda non a una lettura passatista
dell'identità nazionale ma una radice solida della nostra storia
a cui è ancorata la proiezione del futuro. Un futuro senza
ricordo - ha concluso l'assessore - non potrà mai rimarginare le
ferite del Dopoguerra devastante cui dovettero soggiacere le
nostre terre".
ARC/PPH
L'assessore regionale Fabio Scoccimarro (secondo da sinistra) nella chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo per la commemorazione dei caduti triestini del 1953
L'assessore regionale Fabio Scoccimarro (terzo da destra) davanti alla chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo
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